Trattamenti biologici

Sistemi solitamente impiegati come trattamenti secondari, finalizzati alla rimozione delle sostanze organiche biodegradabili; tali trattamenti comprendono altresì la rimozione dei solidi in forma colloidale, non sedimentabili e quindi non separabili con trattamenti di tipo fisico.
Possono essere ricondotti a due tipologie di processi:
• processo aerobico
• processo anaerobico

 

Tra gli impianti che attuano processi biologici aerobici ne esistono alcuni che depurano solo le materie organiche (ad alto carico) e quelli che permettono una maggiore depurazione nonché ossidazione dell’azoto (nitrificazione) per via batterica (a basso carico).

 

PROCESSO AEROBICO
Nei processi aerobici di depurazione le materie organiche, come pure i composti inorganici allo stato ridotto, vengono ossidati biochimicamente in presenza di ossigeno. La decomposizione aerobica procede più velocemente di quella anaerobica e porta complessivamente a una maggiore eliminazione delle materie organiche (Art.6.4., Direttiva per l’impiego, la scelta e il dimensionamento d’impianti di depurazione di piccole dimensioni (VSA)).

 

PROCESSO ANAEROBICO
Nei processi aerobici di depurazione i composti organici presenti nei reflui sono trasformati per via batterica in assenza di ossigeno, in gas metano e in anidride carbonica, e in fanghi. Rimangono inoltre prodotti residui disciolti che rendono la decomposizione non completa. Per questo motivo vengono quasi sempre utilizzati come trattamenti di tipo secondario dopo adeguato pretrattamento Art. 6.3., Direttiva per l’impiego, la scelta e il dimensionamento d’impianti di depurazione di piccole dimensioni (VSA)).