Dischi disposti concentricamente rispetto ad un asse portante, i quali, ruotano in maniera solidale con l’asse stesso. L’acqua da depurare è contenuta in un bacino sulla cui superficie è fissata una pellicola batterica (biofilm). I biodischi sono immersi per una parte della loro rotazione (si caricano di nutrimento o substrato) e successivamente emergono nell’aria per il resto del tempo (assorbono ossigeno). Il metodo a dischi biologici costituisce una fase di trattamento secondario, volta a rimuovere l’inquinamento organico presente nei liquami allo stato disciolto o sospeso. È necessario infatti un pretrattamento ottimale delle acque luride grezze (Articolo 6.4.1.3.,VSA).